Per Marx l' alienazione indica il processo che si verifica nel sistema di produzione capitalistico
per cui il prodotto del lavoro si pone di fronte al lavoratore come estraneo e il lavoro lungi
dall' essere realizzazione dell' uomo è alienazione e espropriazione (lavoro alienato). E'
questa la tesi del giovane Marx: il lavoratore è alienato da sè stesso, dal prodotto del suo
lavoro, dalla società veneratrice del denaro, da tutte quelle istituzioni sociali - famiglia,
morale, legge, governo - che lo costringono al servizio del dio denaro e si allontana dal
realizzare la sua potenzialità creativa. Nel Marxismo più maturo, l' alienazione è espressa
attraverso la divisione del lavoro e delle sue molte ramificazioni.
L' alienazione in termini esistenzialistici è in questa considerazione: a
prescindere dal
proprio essere cosciente, tutto il resto è alterità da cui si è
alienati. Siamo costretti
in un mondo di cose che ci appaiono opache e che non riusciamo a capire.
In più la stessa
scienza ci ha alienato dalla natura con il suo sommergerci di concetti
altamente specializzati e resi matematici e, leggi, teorie
e tecnologie che sono incomprensibili ai non specialisti ed ai profani;
questi prodotti della scienza adesso stanno tra noi e la natura.
Inoltre la rivoluzione industriale ha alienato l'operaio dal prodotto
del suo lavoro, rendendolo una componente meccanica del
sistema produttivo, come ci insegna Marx.
Noi siamo pure alienati dalle istituzioni umane - dal governo
burocratico, sia a livello nazionale che locale, dai partiti politici,
dalle
imprese multinazionali, dalle organizzazioni religiose nazionali - esse
sembrano enormi ed impersonali fonti di potere aventi vita
propria. Come individui noi non sentiamo né di esserene parte di né
possiamo capire come funzionano. Noi viviamo alienati dalle
nostre stesse istituzioni. Inoltre, dicono gli esistenzialisti, noi
siamo esclusi dalla storia. Non abbiamo più il senso delle nostre radici
in un passato significante né vediamo muoverci verso un futuro
significante. Come risultato, noi non apparteniamo né al passato, al
presente o al futuro.
E per ultimo punto, forse il più penoso, l'esistenzialismo evidenzia che
tutte le nostre relazioni personali sono avvelenate da
sentimenti di alienazione dall' "altro". L'alienazione e l'ostilità
nascono all'interno delle famiglie tra genitori e figli, tra marito e
moglie, tra i figli stessi. L'alienazione infetta tutte le relazioni
sociali e lavorative e, più crudelmente, essa domina i rapporti
sentimentali.
filosofia
domenica 2 giugno 2013
giovedì 30 maggio 2013
NIETZSCHE
Quando parliamo dell' "ateismo" di Nietzche parlando della cosidetta
morte di Dio, parte fondamentale del suo concetto di nichilismo, con il
nome di Dio (anche con la maiuscola) il filosofo non intende il Dio
cristiano e nemmeno vuole riferirsi ad uno dei 72 nomi diversi che fanno
riferimento ad un'essenza o essere o quel che si voglia superiore alla
natura umana ed appartenente a quella divina. Con Dio in Nietzche ci si riferisce a quell'insieme di miti che hanno
tenuto in piedi la società umana nel corso dei secoli e dei millenni.
Con miti si intende a sua volta l'insieme di false credenze, favolette e
così via che hanno tentato di creare gli uomini per sfuggire dalla loro
condizione di ignoranza. Questa decadenza generale (rimarcata anche dalla presenza di una morale
nella società umana, quindi una serie di comportamenti ritenuti
tollerabili e che vanno a mascherare l'essenza stessa dell'uomo, quasi
ce ne vergognassimo) che porterà alla dissoluzione dell'umanità è però
segnata da un percorso di chiarificazione: grazie al progresso tecnico
scientifico l'uomo si libera di tutte le menzogne che sono state lui
propinate per lunghissimo tempo. Tuttavia l'idea di Dio (inteso secondo qualisasi accezione, da insieme
di favole a entità superiore) non è stata negativa. L'idea di avere un
Padre forte giusto e benevolo che si prendesse cura di noi o di riuscire
a dare una spiegazione, anche fallace, al mondo che ci circonda, è
riusita a preservare l'essere umano nel tempo e a sorreggerlo in quel
periodo in cui era ancora troppo debole per cavarsela da solo.
mercoledì 22 maggio 2013
“IL PERTURBANTE” Freud
Perturbante è quella sorta di
spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo tempo(a ciò che ci è
familiare), è stato detto anche da Schelling (Unheimlich è tutto ciò che avrebbe dovuto rimanere, celato, nascosto e
che invece è affiorato).
Analisi del termine (dal vocabolario tedesco dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm):
Heimlich = familiarità, agio + nascondere, tener
celato
Unheimlich= contrario del
primo significato(familiarità, agio) ma non del secondo (nascondere, tener
celato).
Il termine Heimlich sviluppa
il suo significato in senso ambivalente: da una parte significa “natale”,
“domestico”, “familiare” e dall’altra sviluppa il significato di “sottratto da
occhi estranei”, “segreto”, “celato”, “nascosto”, “pericoloso”.
Per cui il termine Heimlich sviluppa in senso
ambivalente il suo significato fino a coincidere con il suo contrario
(Unheimlich).
Senza tenere conto della
parte estetica per Freud è Perturbante:
· Recedere a determinate fasi che il sentimento dell’Io
ha percorso durante la sua evoluzione in cui non erano nettamente tracciati i
confini tra Io e il mondo esterno o tra l’Io e gli altri ;
es la figura
del “sosia” ossia l’identificazione
del soggetto con un’altra persona che fa sì che dubiti del proprio Io e lo
sostituisca con quello dell’altra persona estranea. Inizialmente la figura del
sosia (tempi antichi) era nata come difesa contro la scomparsa dell’Io, una
“smentita del potere della morte” (Otto Rank). Il primo sosia è l’anima
immortale. Col passare del tempo ha perso il suo significato originale e da
assicurazione di sopravvivenza è diventato un sentimento perpetuo di morte
(tendenza difensiva mediante la quale esso viene proiettato fuori dall’Io come
qualcosa di estraneo).
Il carattere
perturbante del sosia deriva dal fatto che il sosia stesso è una formazione
appartenente a tempi psichici remoti e ormai superati nei quali aveva comunque
un significato più amichevole;
· La coazione
a ripetere
La coazione a ripetere, ovvero coercizione a compiere ripetutamente le
stesse azioni, è il principio per cui una persona cerca di superare qualcosa di
irrisolto che affonda le radici nel remoto passato, rimettendosi nelle
identiche circostanze che provocarono quell’antica difficoltà.
Nell’inconscio psichico è riconoscibile il predominio di una coazione a
ripetere che procede dai moti pulsionali: dipende dalla natura più intima delle
pulsioni stesse e attribuisce a determinati aspetti della vita un carattere demoniaco;
· Animismo
(principio dell’onnipotenza dei pensieri)
Tutti hanno
vissuto una fase che coincide con quella animista, quindi ciò che oggi ci
conferma l’onnipotenza dei pensieri può essere perturbante anche se crediamo di
esserci distolti da essi. L’animismo è qualcosa di familiare alla vita psichica
fin dai tempi antichissimi e da esse estraniatasi soltanto in seguito ad un
processo di rimozione;
· Relazione
con la morte
Questo è
l’unico ambito in cui il modo di pensare e di sentire delle persone è cambiato
molto poco dai tempi primordiali(forte timore primitivo nei confronti dei
morti). Questo stallo è dovuto dalla forza delle reazioni originarie e dalla
scarsa certezza delle conoscenze originarie (idea di mortalità estranea al
nostro inconscio);
· Magia
Un uomo vivo
può essere perturbante se gli attribuiamo cattive intenzioni che si realizzano
grazie a particolari poteri magaci. (membra staccate dal corpo con attività indipendente)
Una forma di perturbante più diffusa si superstizione è il malocchio ( chi
possiede qualcosa di prezioso e perituro e teme l’invidia del prossimo, in
quanto proietta sugli altri l’invidia che proverebbe se si trovasse nei loro
panni- si teme quindi un’intenzione segreta di nuocere);
· Complessi
infantili
Complesso
dell’evirazione (castrazione) =danno agli occhi
Vita uterina
= venir seppelliti vivi
Solitudine e
oscurità .
Qualcosa è perturbante quindi quando complessi
infantili rimossi sono chiamati in vita (esame della realtà psichica-non si è
smesso di credere nella realtà del contenuto) o quando convinzioni primitive
superate sembrano aver trovato una nuova convalida (esame della realtà
materiale).
domenica 5 maggio 2013
FREUD (1856-1939)
Rivoluzione
psicanalitica
L'inconscio
Prima di Freud si riteneva che la «psiche» si identificasse con
la coscienza. Freud afferma invece che la maggior parte della vita mentale si
svolga fuori dalla coscienza e che l'inconscio costituisce la realtà abissale
primaria di cui il conscio (simile alla punta di un iceberg) è solo la
manifestazione visibile. L'inconscio diventa nella psicanalisi il punto di
vista privilegiato da cui osservare l'uomo. Freud divide l'inconscio in due
zone: il «preconscio» che comprende l'insieme dei ricordi che, pur essendo
momentaneamente inconsci, possono essere resi consci attraverso uno sforzo d'attenzione;
il «rimosso» in cui si trovano gli elementi psichici stabilmente inconsci.
Associazioni
libere
Per recuperare il rimosso, e quindi accedere all'inconscio, Freud prova
all'inizio ad usare l'ipnosi e in seguito l'utilizzo del metodo delle «associazioni
libere» in cui permettere al paziente di abbandonarsi al corso dei propri
pensieri, facendo sì che tra le varie parole da lui pronunciate si instaurino
delle catene associative collegate con il materiale rimosso che si vuole
portare alla luce.
Transfert
Il transfert consiste nel trasferimento, sulla persona del medico, stati
d'animo ambivalenti(di amore e di odio) vissuti dall'individuo nei confronti
delle figure genitoriali. Il transfert implica un attaccamento amoroso verso il
medico che si traduce in un desiderio di guadagnare l'approvazione e può
fungere da condizione preliminare del successo dell'analisi.
Topica
La topica
è lo studio dei tòpoi (luoghi) della psiche. Freud ha elaborato due topiche: la
prima si distingue in tre sistemi il conscio, il preconscio e l'inconscio; la
seconda si distingue in tre «istanze» l'Es, l'Io e il Super-io.
Es
L'Es è il polo pulsionale e inconscio della nostra psiche, «il polo
pulsionale della personalità» ovvero la forza impersonale e caotica che
costituisce la matrice originaria della nostra psiche, non conosce «nè bene,nè
il male, nè la moralità» ma obbedisce solamente al «principio di piacere».
Super-io
Il Super-io è ciò che comunemente si chiama coscienza morale, ovvero
l'insieme delle proibizioni instillate all'uomo nei primi anni di vita e che
poi lo accompagnano sempre anche in forma inconsapevole. Si configura come il
«successore e rappresentante dei genitori ed educatori".
Io
L'Io è la parte organizzata della personalità che si trova dover fare i
conti con le esigenze e la pressioni dell'Es , del Super-io e del mondo
esterno. L'Io eil Super-io non coincidono totalmente con il sistema
conscio-preconscio, in quanto una parte di essi partecipa al sistema
dell'inconscio.
Il rapporto tra l'Io, l'Es e il Super-io determina secondo
Freud la normalità o la nevrosi di una persona.
Sogni
I sogni sono «l'appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso)" in
quanto «in ogni sogno un desiderio istintuale viene presentato come
appagato". Il contenuto manifesto dei sogni è nient'altro che la forma
travestita, per effetto della censura, in cui si esprimono i desideri latenti.
Atti mancati
Gli atti mancati sono quelli nei quali il risultato esplicitamente
perseguito non è raggiunto, ma viene sostituito da un altro.
Lapsus
I lapsus derivano da una sorta di compromesso tra l'intenzione cosciente
del soggetto e determinati pensieri inconsci che agiscono sulla psiche.
Nevrosi
La nevrosi è uno squilibrio che deriva da un conflitto fra l’Io e il suo
Es.
Sublimazione
La sublimazione è il trasferimento di una carica originariamente sessuale
su oggetti non sessuali.
Perversione
La perversione che “ha rinunciato al
fine riproduttivo e persegue il conseguimento del piacere come fine
indipendente”.
Libido
Complesso
Il complesso è un insieme di
rappresentazioni e di ricordi datati di forte carica emotiva. Nonostante siano
prevalentemente inconsci, i complessi disturbano la condotta e la vita
cosciente degli individui, condizionando negativamente la loro personalità.
Complesso edipico
Il complesso edipico gioca un
ruolo fondamentale nello sviluppo della nevrosi ed è l’attaccamento libidico
verso il genitore dello stesso sesso.
lunedì 29 aprile 2013
BERGSON(1859-1941)
Lo spiritualismo
Lo spiritualismo è una
corrente filosofica che si pone come compito la descrizione e la spiegazione
dei dati della coscienza oggetto d’indagine è l’interiorità dell’uomo) e che
insiste sul primato dello spirito rispetto alla materia.
La durata reale
Bergson fa una distinzione
tra il tempo della vita e il tempo della scienza. Il tempo della scienza è
fatto di istanti differenti solo quantitativamente, mentre quello della vita si
differenziano anche qualitativamente (breve lasso di tempo può sembrare un
eternità); è reversibile(un esperimento può essere ripetuto un numero infinito
di volte), mentre il tempo della psiche è fatto di momenti irripetibili; infine
il tempo della fisica è fatto di momenti distinti l’uno dall’altro, mentre il
tempo dell’esistenza è costituita da momenti che si compenetrano e si sommano
tra loro. In conclusione: il tempo fisico è astratto, esteriore e spazializzato
(quantitativo e omogeneo, reversibile, discontinuo), mentre il tempo della vita
è concreto, interiore e si identifica con la durata del reale (qualitativo ed
eterogeneo, irreversibile, continuo).
La memoria, il ricordo e la
percezione
Secondo Bergson la memoria
pura è la coscienza stessa e si identifica con il nostro passato; il ricordo-
immagine è la materializzazione operata dal nostro cervello di un evento
passato e avviene soltanto in caso il ricordo ci serva all’azione e viene
scelto dalla percezione che agisce come filtro selettivo dei dati.
Lo slancio vitale
Lo slancio vitale è la
coscienza stessa intesa come durata reale, cioè intesa come una grande
corrente(libera e imprevedibile) che penetra la materia( che è pura necessità),
la domina e introduce in essa l’istinto e l’intelligenza.
L’istinto
L’istinto è per Bergson la
facoltà di costruire e organizzare strumenti organizzati(organi corporei).
L’intelligenza
L’intelligenza la definisce
come la facoltà di fabbricare strumenti artificiali ed è la prerogativa
specifica dell’uomo che, prima di essere homo sapiens è homo faber.
L’intelligenza si trova a proprio agio solo con la materia inorganica, solida
tuttavia non si separa mai definitivamente dall’istinto, rimanendone legata
grazie all’intuizione.
L’intuizione
L’intuizione è un ritorno
consapevole dell’intelligenza all’istinto, il rapporto immediato o diretto con
la realtà assoluta , ossia con la durata della coscienza o con lo slancio
creativo della vita. L’intuizione è quindi un istinto divenuto disinteressato,
consapevole di se stesso, capace di riflettere sul suo oggetto e di estenderlo indefinitamente.
Un esempio dimostrato dall’uomo è quello dell’intuizione estetica che dà luogo
all’arte (è diretta soltanto ad una realtà particolare), mentre la metafisica ha
come oggetto la vita in generale (la sua ricerca sarà propriamente filosofica e
costituirà l’organo adatto per la comprensione della vita).
Società chiuse o aperte
Le società chiuse sono le
società statiche , nelle quali l’individuo agisce unicamente come parte del
tutto e quindi con un margine ridotto di libertà e iniziativa, dove domina la
morale dell’obbligazione( fondata su abitudini e modi di vita che garantiscono la solidità del
gruppo). Le società aperte sono dinamiche, nelle quali continua lo sforzo
creativo della vita dove domina la morale assoluta (che guarda non ad un gruppo
determinato ma all’umanità intera).
Religione statica e dinamica
La religione statica è quella che si fonda sulla funzione fabulatrice e
mitopoietica(creatrice di miti), ossia quella che tenta di fungere da riparo o
salvezza nei confronti dei pericoli della vita. La religione dinamica è quella
che si basa sul misticismo e che si inserisce nello slancio creativo della vita
, in vista di un «amore universale e attivo». L'amore si configura infatti come
l'energia creatrice più alta, come il traguardo stesso dell'universo, concepito
come macchina destinata a generare delle divinità.
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